La tattica dell'assedio a Roma

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Questo articolo è apparso anche in Zetesis 2 - 2003

Premessa

 

    Un assedio, ridotto alle sue componenti essenziali, consiste nell'accerchiamento di una postazione  fortificata per mezzo di un esercito, con l'intento di conquistarla oppure costringerla alla resa. Gli elementi fondamentali di un assedio sono dunque la suddetta postazione fortificata, sia essa un porto, una rocca, una città..., assedianti ed assediati: motivazioni e scopi di questi ultimi non solo sono necessariamente differenti, ma influenzano in modo decisivo la riuscita od il fallimento dell'intera operazione militare.

    Ci proponiamo di esaminare come esempio di tattiche di difesa strategica di una postazione fortificata due casi interessanti, quello dell'operazione condotta nel 52 a.C. dal valoroso e sfortunato comandante dei Galli, Vercingetorige, a protezione della città di Avarico (oggi Bourges), assediata e poi espugnata dai Romani, ed in seguito quello di Alesia, che, con la sua caduta, determinò in ultima analisi la fine alla campagna di Cesare contro i Galli con il successo dei Romani. (De Bello Gallico VII, 14 - 31 e 68 - 90).

    Vi sarà modo di osservare che, nonostante i Galli avessero adottato per proteggere le proprie città e garantirsi il successo nella rivolta una serie di tattiche che avrebbero potuto consegnare loro la vittoria – non da ultimo anche modernissime strategie di guerriglia e di “terra bruciata”-,  tuttavia non seppero sfruttarle al meglio e questo inevitabilmente portò alla loro rovinosa sconfitta da parte delle truppe romane, guidate dal grande stratega Cesare.

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