Le Domus dell’Ortaglia

Una testimonianza di Brescia romana

Particolare degli affreschi parietali delle Domus dell'Ortaglia

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Introduzione

    Il complesso delle “Domus dell’Ortaglia” di Brescia è stato studiato e restaurato per la prima volta tra il 1967 ed il 1971. Gli scavi sono poi stati ripresi con una vasta campagna protrattasi tra il 1980 ed il 1992 e completati nel 2002 in occasione dell’annessione della struttura al Museo Romano situato nell’adiacente Monastero di Santa Giulia. Fiore all’occhiello di questo complesso di scavi sono sicuramente le due domus dette “delle fontane” e “di Dioniso”, che costituiscono – grazie alla sapiente collocazione dei percorsi di visita all’interno del Museo stesso, che permettono un’adeguata collocazione spazio-temporale di quanto si osserva – un’occasione veramente unica per calarsi nella realtà abitativa e nella vita quotidiana dei cittadini di Brixia all’epoca romana, letteralmente “entrando” all’interno di due case in stato eccezionale di conservazione.  

Il monastero di S. Salvatore - Santa Giulia a Brescia

    Le domus romane rinvenute nell’Ortaglia (l’orto delle monache) del monastero di Santa Giulia a Brescia facevano parte con ogni probabilità dei quartieri nord-orientali di Brixia, situati tra il Foro e la cinta muraria realizzata in epoca augustea. E’ stata proprio la costruzione del monastero ( iniziata nel 753 d.C. ) a garantire la sopravvivenza delle domus che oggi possiamo ammirare restaurate e protette da una struttura apposita inserita nella cornice del museo romano che è stato ricavato all’interno di Santa Giulia: l’edificazione del luogo di preghiera, infatti, ha preservato tutta la zona dalle dinamiche edilizie successive, consegnandoci questo autentico tesoro.

    Il quartiere delle domus si trovava attraversato dal decumanus maximus (oggi via Musei) ed aveva alle spalle il colle Cidneo: a causa della vicinanza della zona monumentale del Foro, le abitazioni dovevano essere destinate a cittadini sicuramente abbienti, come testimoniato dalla ricchezza di decorazioni pavimentali e parietali e dall’uso di materiali pregiati e sapienti policromie all’interno delle case, per un periodo che possiamo datare quasi senza soluzione di continuità dal I al IV secolo d.C.

    Dal punto di vista costruttivo, i materiali e l’impianto architettonico delle due domus di Santa Giulia non si differenziano da quelli di analoghe abitazioni rinvenute in altri centri dell’Impero, fatta eccezione per la mancanza di laterizi, scarsi per la penuria di cave d’argilla nella zona. Il materiale impiegato di preferenza era la pietra calcarea, mentre il marmo, costoso, veniva impiegato solo per le decorazioni più raffinate.

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