Particolare del Capitolium, con dedica all'Imperatore Vespasiano
A poca distanza dalle due domus, come detto, sorgeva il complesso monumentale del Foro, oggi in corso di restauro ma completamente visibile percorrendo pochi passi lungo via Gallica (il proseguimento di via Musei, dove sorge il complesso di Santa Giulia).
Se si vuole avere un’idea di come dovesse apparire all’epoca del suo massimo splendore, viene ancora in aiuto la ricostruzione computer graphics del Museo – di cui abbiamo detto – che, inserendo le domus nell’ambiente circostante, offre anche una bella e suggestiva panoramica del complesso del Foro e dell’adiacente Teatro.
Nell’area del Foro si concentravano gli edifici del culto, quelli dello spettacolo, del commercio e dell’amministrazione della giustizia di Brixia: l’organizzazione definitiva degli spazi, realizzata su due piani separati dal passaggio del decumano, risale forse alla fine del I secolo d.C.
Visione d'insieme del monumentale ingresso del Capitolium
Un rinnovamento all’impianto costruttivo si dovette poi a Vespasiano, vittorioso a Bedriacum (non lontano da Cremona) nel 69 d.C. contro Vitellio ed imperatore – conclusa in questo modo la disputa per la successione a Nerone nota con il nome di “anno dei quattro imperatori” – a partire da quell’anno.
Il Foro misurava 40 per 120 metri e collegava senza soluzioni di continuità il capitolium (destinato appunto al culto capitolino e recante celle dedicate a Giove, Giunone e Minerva), il porticato e la basilica, che occupava il lato meridionale della piazza: negli ambienti circostanti sorgevano le abitazioni, raggruppate in insulae. Immediatamente a sud del Decumano vennero realizzati un impianto termale e la basilica (I secolo d.C. a partire da una struttura preesistente).