Traiano da tempo aveva
portato all'attenzione generale colui che intendeva vedere come proprio
successore, Elio Adriano. Quest'ultimo faceva parte della sua famiglia: era
infatti un cugino nato come lui in Betica e di cui era divenuto tutore quando
gli era morto il padre. Adriano aveva fatto carriera sotto Traiano, seguendone
le orme ed accompagnandolo costantemente sul campo di battaglia. si può dire
che Traiano avesse fatto di tutto per metterne in risalto il valore e le doti e
questo di fatto costituì l'indispensabile premessa alla sua successione, non
sancita da alcun atto formale. Il successore di Traiano fu dunque Adriano, che resse l'impero dal 117 al 138 d.C.. Con Adriano,
princeps ispirato alla grazia ed al buon gusto artistico del mondo greco, ebbe termine l'espansionismo romano. Per proteggere i confini stabiliti dalle campagne di Traiano, Adriano rafforzò il
limes del Reno e del Danubio e provvide a costruire il
Vallum Adriani in
Britannia. Ebbe modo di visitare tutte le province e divise l'Italia in quattro distretti. Tra il 132 ed il 135 d.C. una rivolta in Palestina scatenò da parte dell'imperatore una durissima repressione: la rivolta venne sedata nel sangue e vennero adottati provvedimenti
antigiudaici Non avendo figli, Adriano si preoccupò per tempo del problema
della successione, adottando nel 136 d.C. L. Commodo Vero, che prese il nome di
Elio Cesare. Tuttavia Elio Cesare morì nel 138 d.C. ed Adriano dovette
cambiare i suoi piani: adottò allora un uomo di 51 anni originario di Nimes,
dalla brillante carriera nelle fila del senato e dalla moralità ineccepibile,
Tito Aurelio Antonino, il futuro Antonino Pio. allo stesso tempo, memore di una
simile strategia di successione adottata a suo tempo da Ottaviano Augusto,
obbligò Antonino ad adottare Lucio Commodo, figlio di Elio Cesare, e Marco
Annio Vero, un discendente in linea diretta del padre di Traiano. Antonino - nei
progetti di Adriano - doveva servire come intermediario prima che i due eredi
(allora rispettivamente di 7 e 17 anni) potessero assumere il potere, dopo
un'adeguata formazione.
Prima di morire, dunque, Adriano adottò il suo successore, Antonino Pio ed il trapasso di poteri ebbe luogo senza ostacoli. Quest'ultimo governò tra il 138 ed il 161 d.C., ed ebbe il merito di assicurare pace e benessere allo stato. In politica interna affidò nuovamente il controllo dell'Italia al senato. Adriano aveva disposto che M. Annio Vero si fidanzasse con la figlia di Elio Cesare. Antonino gli fece rompere il fidanzamento e lo fece legare invece alla propria figlia Annia Faustina, con cui M. Annio Vero poi si sposò nel 145 d.C.. In questo modo, è indubbio che Antonino Pio favorì M. Annio Vero (il futuro Marco Aurelio) rispetto il fratello, che fu sempre in secondo piano durante il regno di Antonino e non venne neppure chiamato con il titolo di Cesare.