Adriano

Busto di Adriano

Il nuovo imperatore, che governò lo stato fra il 117 ed il 138, fu forse il primo, dopo Tiberio, a mostrarsi decisamente favorevole nei confronti dei Cristiani e a manifestare tale interesse e tale benevolenza in un rescritto al proconsole d’Asia, Minucio Fundano, negli anni fra il 124 ed il 125.

Il testo del rescritto a Fundano ci è stato conservato in greco sia da Eusebio nella sua Storia Ecclesiastica (HE IV, 9), sia da Giustino (I Apol. 68).

L’occasione del rescritto venne fornita dal predecessore di Fundano, Graniano, che, come Plinio, chiedeva informazioni e pressava per un intervento drastico dello stato nei confronti dei Cristiani.

La risposta di Adriano fu sorprendentemente favorevole ai Cristiani : l’imperatore, infatti, non solo confermò la piena validità delle disposizioni traianee, ma stabilì anche che, da quel momento in poi, l’onere di prova spettasse agli accusatori e non più agli accusati, minacciando gravissime pene a coloro che non fossero riusciti a provare la fondatezza delle proprie accuse.

Da questo momento la semplice adesione al Cristianesimo non avrebbe più dovuto essere considerata in sé e per sé un reato perseguibile penalmente.

Adriano si mostrò sempre ostile al fanatismo anticristiano delle folle e anche la Storia Augusta prova che egli mantenne costantemente un atteggiamento di rispetto nei confronti dei Cristiani : “Adriano fu il primo ad avere in mente di riconoscere il Cristianesimo (prima di Alessandro Severo) e voleva dedicare a Cristo statue e templi.

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