Le notizie di cui disponiamo su questo autore provengono essenzialmente dalla sua opera, soprattutto dai prologhi preposti ai vari libri della sua raccolta di favole. Fedro nacque in Macedonia o, secondo altri, in Tracia intorno al 20 a.C. e fu portato come schiavo a Roma. Egli fece parte della familia di Augusto, dal quale fu affrancato, e destinato presumibilmente a mansioni di tipo amministrativo o didattico. Durante l'impero di Tiberio sappiamo che fu intentato contro di lui un procedimento giudiziario, le cui ragioni sono però oscure. Tuttavia, si ipotizza che il potente Seiano, prefetto del pretorio, abbia voluto colpire il poeta per alcune allusioni alla sua persona contenute nelle favole. Condannato, non poté riabilitarsi, nemmeno dopo la scomparsa di Seiano (31 d.C.). Negli anni successivi, Fedro seguitò a scrivere favole, senza comunque riuscire ad ottenere - come si ricava da diversi suoi accenni - né l’appoggio di persone influenti, né il riconoscimento sul piano artistico, al quale egli apertamente aspirava. In Marziale (III, 20, 5) si trova ad esempio un accenno per nulla benevolo, dato che il poeta scrive "improbi iocos Phaedri" (gli scherzi dell’improbo Fedro). La data della morte viene fissata intorno al 50 d.C.