Il Palatino e le ville degli imperatori

Ricostruzione del Palatino e dei Fori Imperiali

    Il colle del Palatino ospitò le dimore imperiali. Augusto stesso era nato sul colle e poi vi si installò, precisamente nella antica casa di Ortensio, che fece ingrandire senza preservare una grande unità negli stili architettonici. Fu in effetti Tiberio il primo a costruire una vera e propria residenza imperiale nella parte nord/nord-est del Palatino: il complesso di questi edifici rimane poco compreso. Benché tale insieme di edifici dovesse già apparire quanto meno imponente, esso fu munito da Caligola di un'ulteriore facciata rivolta verso il Foro. L'esistenza stessa di una casa che si distinguesse da quelle dei comuni cittadini mostrava che l'imperatore si sentiva a tutti gli effetti diverso da questi ultimi.

    Nerone, che aveva ereditato alcuni giardini sul colle Oppio, volle riunire questi suoi possedimenti al complesso esistente sul Palatino, mediante una serie di edifici che dovevano coprire la depressione che separava l'Oppio dal Palatino. Questa fu la cosiddetta Domus Transitoria, i cui primi elementi andarono distrutti nell'incendio del 64 d.C.. Nerone cambiò allora i suoi progetti e si fece erigere una villa monumentale - che avrebbe preso il nome di Domus Aurea - sul colle Oppio. Le sue proporzioni a dir poco colossali ed il lusso dei suoi locali dovevano esplicitare il potere imperiale all'esterno, a Roma come al mondo. La monumentalità dell'edificio era ribadita al suo esterno da un enorme colosso bronzeo che raffigurava l'imperatore stesso nelle vesti del dio Apollo. La damnatio memoriae che seguì la morte di Nerone provocò l'abbandono della Domus Aurea, che risultava decisamente sproporzionata per tutti i successori di questo tragico imperatore.

    Domiziano intraprese la costruzione di un nuovo palazzo per sé: tale edificio fu - da allora - la residenza di tutti gli imperatori che gli succedettero. Si trattava di un complesso pensato per raggruppato per ospitare tutti gli organi essenziali per l'esercizio del potere. Una parte, la cosiddetta Domus Flavia, serviva da palazzo ufficiale ed era munita di una sala per le udienze e di una sala dedicata ai pranzi di rappresentanza. La seconda parte, la Domus Augustana, rappresentava invece l'abitazione privata, ma con proporzioni davvero gigantesche, tanto da ospitare persino un intero ippodromo: in effetti, tale dimora si richiamava direttamente a quelle degli dei, secondo l'interpretazione che lo stesso Domiziano aveva dato del potere imperiale (dominus et deus). Gli imperatori che succedettero a Domiziano vi apportarono qualche modifica, tra cui la facciata monumentale rivolta verso la via per Ostia (Septidozium), voluta da Settimio Severo.

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