Liber IV, 2
Opere di Seiano
Analisi del periodo di questo testo
II - Aumentò il potere della prefettura, che una volta era modesto, radunando tutte le coorti, che erano sparpagliate per la città, in un solo accampamento, perché ricevessero gli ordini contemporaneamente e sorgesse fiducia in loro stessi per il fatto di vedersi così numerosi - e paura negli altri. Adduceva a pretesto che un soldato, se lasciato da solo, si rammolliva; se fosse accaduto qualcosa di improvviso, avrebbero portato maggiore aiuto agendo contemporaneamente; ed si sarebbero comportati con maggior disciplina se l'accampamento fosse stato lontano dagli allettamenti della città. Appena l'accampamento fu pronto, prese ad insinuarsi poco a poco fra i militari, avvicinandoli e chiamandoli per nome; contemporaneamente sceglieva i centurioni ed i tribuni personalmente . E non si tratteneva dal frequentare i senatori, per onorare i suoi clienti con cariche o province, dato che Tiberio era così ben disposto ed arrendevole da celebrarlo come compagno di fatiche non solo nei suoi discorsi, ma anche davanti ai senatori ed al popolo e permettere che la sua effigie venisse venerata nei teatri, nelle piazze e fra le insegne delle legioni.
Testo originale
II. Vim praefecturae modicam antea intendit, dispersas per urbem cohortis
una in castra conducendo, ut simul imperia acciperent numeroque et robore et uisum inter se fiducia ipsis, in ceteros metus
oreretur. Praetendebat lasciuire militem diductum; si quid subitum ingruat, maiore auxilio pariter
subueniri; et seuerius acturos si uallum statuatur procul urbis inlecebris. Vt perfecta sunt castra, inrepere paulatim militaris animos
adeundo, appellando; simul centuriones ac tribunos ipse deligere. Neque senatorio
ambitu abstinebat clientes suos honoribus aut prouinciis ornandi, facili Tiberio atque ita prono ut socium laborum non modo in sermonibus, sed apud
patres et populum celebraret colique per theatm et fora effigies eius interque principia legionum
sineret.