La prima lettura del testo che ci accingiamo a tradurre è senza dubbio uno dei momenti cardine per la buona riuscita della traduzione stessa: durante questo primo approccio, spesso aiutandosi con il titolo assegnato al brano, quando presente, si dovrebbe riuscire già ad avere una visione globale dell'argomento discusso. Tale prima impressione, come detto, può rivelarsi decisiva nel prosieguo: se è chiaro, almeno nelle linee essenziali, di che cosa si parla ed in che termini ( se si tratta di un elogio o di una critica, se il tono è ironico o di sprezzo oppure se si tratta di un argomento serio, se è una descrizione di eventi in sequenza oppure uno spunto di riflessioni filosofiche, se il brano ha lo stile di un breve aneddoto, qual è lo stile adottato, chi sono i personaggi che l’autore mette in scena e fa parlare e così via ... ) molto più facilmente in genere si riuscirà a seguire il ragionamento dell'autore nel suo dipanarsi fino alla conclusione. Questo, in casi particolari, può persino consentire di anticipare, grazie al fatto di aver compreso bene l'argomento e di averne individuato le linee fondamentali di sviluppo, i concetti e dunque le frasi che verranno: la traduzione diventa - naturalmente concesso che questo sia in effetti possibile - incredibilmente agevolata dal fatto stesso di "conoscere", o meglio di immaginare, quale pensiero seguirà quello appena affrontato.
Il mio consiglio è dunque quello di dedicare un tempo sufficiente ad una lettura attenta del testo da esaminare: in genere questo consentirà un notevole risparmio di “energie” durante la traduzione vera e propria.
Perchè tuttavia la lettura risulti efficace - a mio avviso - sono indispensabili almeno due premesse: innanzitutto è necessario possedere una conoscenza sufficiente dei vocaboli più ricorrenti, inoltre non si può prescindere – ovviamente solo quando questo sia effettivamente possibile – dalla conoscenza dell'autore affrontato.