II. Società di trasmissione orale

Il potere della parola

     Se i più antici documenti scritti risalgono all'VIII secolo a.C., come abbiamo detto, le tracce di scrittura in Grecia rimontano fino al 1200 a.C., attraverso gli esempi delle tavolette di Lineare B ritrovate a Pilo ed a Micene. Per i secoli che intercorrono questi due momenti della storia greca (secoli altrimenti noti con il nome di Medioevo Ellenico) bisogna supporre che si perse l'uso della scrittura e bisogna immaginare un ritorno alla fase dell'oralità. Havelock fa notare che in Grecia si verificò il paradosso che l'oralità non venne immediatamente sostituita dall'uso dell'alfabeto e che, anzi, l'alfabeto ebbe inizialmente il compito di fornire un resoconto dell'oralità stessa prima che venisse sostituita (Havelock, La Musa impara a scrivere. Riflessioni sull'oralità e l'alfabetismo dall'antichità al giorno d'oggi. Laterza). I poemi omerici, secondo questa visione, costituirebbero la tappa conclusiva della lunga traduzione orale greca: per Havelock i poemi omerici sono al contempo la prima letteratura europea e la prima e documentata forma di oralità. La tradizione orale riaffiora da sotto la forma letteraria che i poemi omerici hanno assunto, rivelandone il passato "preletterario" di miti e nuclei di storie che magari avevano un significato diverso, ora perduto nel riassemblaggio omerico.

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