Anonimo, Del Sublime

 

Disprezzare la pedante mediocrità ( Anon. Del Sublime, 35 )

Testo originale

Che scopo dunque si prefiggevano quegli esseri - simili a dei - che, tendendo alla grandezza letteraria, giunsero a disprezzare la pedante mediocrità? In aggiunta alle altre cose, anche questo: la natura decise che noi uomini non fossimo l'animale più meschino ed ignobile, ma, trascinandoci come ad una grande festa nella vita e nell'universo tutto, perchè fossimo gli spettatori delle sue creazioni e con ardore ci mettessimo a fare a gara con queste, subito fece nascere nelle nostre anime un amore insopprimibile per tutto ciò che è grande e divino nei nostri confronti. Perciò non è sufficiente l'universo intero per contenere lo slancio del pensiero e della riflessione umana, perchè spesso la nostra mente valica i confini che la comprendono, e se si considera la vita nella sua interezza, quanto potere abbia su tutti ciò che è straordinario, grande e bello, immediatamente sarà chiaro lo scopo per il quale siamo venuti al mondo. 

 

Ammirare ciò che è straordinario ( Anon. Del Sublime, 35 )

Testo originale

Per questa ragione, quasi spinti da una tendenza istintiva, tendiamo ad ammirare non i piccoli corsi d'acqua, per quanto limpidi ed utili, ma il Nilo, l'Istro, il Reno, ed ancora di più l'Oceano; neppure proviamo una stupita emozione per il piccolo focolare che arde nelle nostre case con la sua luce pura, ma davanti piuttosto ai grandi fuochi del cielo, sebbene spesso si oscurino; nè lo riteniamo più interessante dei crateri dell'Etna, le cui colate portano alla luce dall'abisso rocce e rupi intere ed alle volte riversano fiumi di quel fuoco che viene dalla terra e che avanza spinto dalla propria volontà. Da tutte queste considerazioni, questo possiamo dire: gli uomini hanno a portata di mano ciò che è utile oppure necessario, tuttavia ammirano sempre ciò che è straordinario.

 

Scrittori vicini alla sapienza degli dei ( Anon. Del Sublime, 36 )

Testo originale

Per quanto riguarda i grandi talenti della letteratura, per i quali la grandezza non cade lontano dall'utilità e dal profitto che ne deriva, conviene iniziare da questa considerazione: uomini di tal fatta, sebbene molto lontani dall'esser privi di difetti, si innalzano molto al di sopra dei comuni mortali, e - se le altre qualità rivelano che essi sono uomini - il sublime li innalza vicino alla saggezza divina. Per questa ragione, chi non sbaglia mai evita le critiche, ma chi è grande viene anche ammirato.