Obiettori di coscienza e cappelle militari

L’attendibilità della testimonianza di Tertulliano a proposito della versione ufficiale dell’episodio fornita da Marco Aurelio è confermata anche da alcuni rilievi della Colonna Antonina, nei quali il “miracolo della pioggia” appare propiziato proprio dalle preghiere dei soldati  (raffigurato nell'immagine). Il motivo principale, tuttavia, per il quale la versione cristiana di tale miracolo viene messa in dubbio da molti studiosi, è che essi ritengono impossibile che, al tempo di Marco Aurelio, potessero esistere - all’interno di una qualsiasi legione romana - molti soldati di religione cristiana.

La storicità dell’esistenza di un consistente numero di soldati cristiani nelle file dell’esercito per i primi secoli è confermata da Tertulliano che ricorda che ai suoi tempi (l’età dei Severi) i Cristiani riempivano ormai “castella et castra” e che persino nella guardia imperiale prestavano servizio soldati cristiani, benché non sia assolutamente possibile quantificarli da un punto di vista numerico.

L’assenza di obiezione di coscienza letterariamente documentate per quanto riguarda i primi secoli dell’impero denota, secondo alcuni studiosi, che ci fossero pochissimi Cristiani fra le fila dell’esercito, ma secondo altri è segno evidente che il servizio militare non si poneva assolutamente come problema per i Cristiani, come rivelano le numerosissime attestazioni di apprezzamento da parte di questi ultimi per i servizi resi dai militari alla collettività.

L’insorgere delle prime obiezioni sulla liceità del servizio militare nacquero con il diffondersi dell’eresia montanista, ma la Chiesa ortodossa, differenziandosi dal pensiero di Tertulliano, deprecò sempre l’atteggiamento dei disertori o di quanti turbavano l’ordine pubblico rischiando di compromettere la pace che si era venuta a creare con le autorità imperiali, come nel caso del soldato di Lambesi, che aveva rifiutato di porsi sul capo la corona di alloro, contravvenendo la disciplina militare.

Significativo è il fatto che la prima opera di argomento profano scritta da un autore cristiano, i Kestoi di Sesto Giulio Africano, sono un vero e proprio manuale di arte bellica, in cui venivano abbozzati i rudimenti della “guerra chimica”, compreso il micidiale “fuoco greco”.

L’unico caso in cui il servizio militare suscitò obiezioni da parte dei Cristiani fu quello delle province d’Africa, dove si registrò l’unica vera e propria obiezione di coscienza da parte del soldato Massimiliano della III Augusta (295), messo a morte per non aver accettato l’arruolamento adducendo a pretesto che per un Cristiano significava commettere del male. Un altro significativo esempio della presenza di Cristiani nell’esercito è la costruzione della cappella di Dura Europos sull’Eufrate, edificata appositamente per i soldati di guarnigione fin dall’inizio del III secolo.

Appare a questo punto solo in parte fondata l’opinione, oggi largamente diffusa, secondo la quale una massiccia cristianizzazione dell’esercito romano si sia verificata soltanto dopo l’avvento al potere di Costantino, mentre le fonti antiche rivelano chiaramente che, almeno a partire dalla seconda metà del II secolo, nei ranghi delle truppe romane erano molti i Cristiani.

Quanto poi all’ipotesi che il presunto rifiuto dei Cristiani di prestare il servizio militare sia stato uno dei motivi principali per cui vennero scatenate le persecuzioni, essa non si mostra sostenibile se solo si considera la sistematica epurazione dell’esercito ordinata da Diocleziano: se davvero i romani avessero ritenuto pericoloso per l’impero che i Cristiani si rifiutassero di prestare il servizio nell’esercito, sarebbe stato contraddittorio accanirsi contro quei pochi che già avevano scelto di arruolarsi. Certamente è logico pensare che i Romani di religione pagana siano rimasti all’inizio disorientati davanti al diffondersi del montanismo ed è probabile che abbiano pensato che tutti i Cristiani avessero scelto un atteggiamento di rifiuto di fronte al servizio militare: ma l’equivoco durò ben poco ed i Cristiani fecero tutto il possibile per chiarirlo.

Indice