Lucrezia e Collatino, in un dipinto di Tiziano
Nel 509 a.C. Bruto e Collatino guidarono un'insurrezione generale contro Tarquinio il Superbo, che si era atteggiato a tiranno ed era perciò inviso ai sudditi. Per conoscere i risvolti leggendari della vicenda, che aveva preso le mosse dalla violenza perpetrata a Lucrezia, ancora una volta la fonte cui rivolgersi è lo storico Tito Livio, che dipinge a forti colori l'intera vicenda. Con la cacciata di Tarquinio inizia per Roma il periodo repubblicano: da questo momento chi tenterà di proclamarsi re si attirerà sempre l'ostilità della popolazione, come toccherà anche a Cesare e poi agli imperatori che pretesero di nominarsi dominus et deus. Il re fu sostituito da due consoli con mandato annuale - i primi furono proprio Bruto e Collatino.
Questa la leggenda, che però lascia insoddisfatti gli storici, che preferiscono ricostruire gli eventi nel seguente modo: in seguito alla battaglia di Alalia in Corsica, nel 540 a.C., i Greci furono sconfitti dagli Etruschi, che al momento governavano Roma. Cere, la città di Tarquinio il Superbo, divenne enormemente ricca ed entrò in competizione con Chiusi, dove regnava Porsenna. Roma venne occupata da Porsenna, che riuscì a sconfiggere Tarquinio il Superbo. La Lega Latina, con l'aiuto della città di Cuma riuscì infine a cacciare Porsenna ed i suoi Etruschi ad Aricia.
La monarchia, tuttavia, lasciò notevoli tracce nella nuova forma di governo repubblicana, soprattutto nelle figure del praetor maximus, che divenne il magistrato supremo, del dittatore, che divenne un, magistrato speciale che - in caso di bisogno - assumeva il potere assoluto per sei mesi, ed infine del
rex sacrificulus, cioè l'addetto ai culti, che nel nome conservava l'antico ed infamante appellativo di
"rex". Le nuove cariche repubblicane erano collegiali, cioè spettavano a tutti, temporanee, cioè duravano solo per un periodo di tempo limitato e ben definito, elettive ed infine gratuite - i magistrati non ricevevano compensi. Il potere spettava ai due consoli, ma in caso di pericolo -
ne quid detrimenti res publica capiat, per dirla con le parole di Sallustio o
Cicerone - le loro cariche venivano sospese e si procedeva alla nomina di un dittatore per sei mesi. Il pretore amministrava la giustizia in città, anche se in origine questa figura coincideva con il terzo console, quello che -
prae itor la sua etimologia - marciava in testa all'esercito mentre gli altri si occupavano della città. 2 questori si occupavano dell'amministrazione dell'erario. Gli edili avevano il compito di curare i lavori pubblici, il mercato ed i giochi pubblici.
Roma, da piccolo villaggio di capanne sui sette colli, aveva già esteso il suo dominio sulle regioni circostanti e non tardò a scontrarsi con i popoli confinanti: per primi si ribellarono al suo potere i Latini, che furono infine domati nel 496 a.C. presso il lago Regillo. Nel 493 a.C. con il Foedus Cassianum Roma stipulò un trattato di pace ed alleanza. Quando Equi e Volsci minacciarono l'espansione di Roma da Velletri, Romani e Latini ebbero la meglio grazie all'alleanza stipulata. Durante questi ultimi scontri si distinse la figura di Cincinnato che, chiamato alla carica di dittatore mentre arava il suo campo, accettò l'incarico e dopo la vittoria tornò di nuovo alle sue attività agricole.