La crisi del ceto medio 

 

    Mentre le guerre condotte sia ad occidente che oriente portavano a Roma ricchi bottini e nuovi territori, annessi come province, si andava tuttavia delineando la crisi del ceto medio agrario. Le cause erano piuttosto evidenti e si potevano riconoscere nelle guerre che avevano portato all'abbandono dei campi: i contadini si riducevano a proletari ed i latifondisti confiscavano le loro terre a causa dei debiti che erano costretti a contrarre. L'enorme afflusso di prigionieri di guerra, inoltre, aveva portato sul mercato un numero spropositato di schiavi, causando una mancanza di posti di lavoro. Infine, dalle policolture si era passati - causa l'abuso della conduzione latifondistica dei terreni - alle monocolture. 

    La figura del proprietario terriero si ridusse dapprima a quella del proletario ed infine a quella del cliente, del tutto dipendente dal patrono che gli forniva la sportula con il cibo pretendendo in cambio vari favori e l'indispensabile appoggio politico alle elezioni. Per far fronte a questa situazione, Appio Claudio Cieco nel 310 a.C. tentò di dare una certa importanza alla figura del proletario e nel 304 a.C. i proletari furono organizzati nelle tribù urbane, per distinguerli dagli appartenenti alle cosiddette tribù rustiche. Anche se le leggi Licinie-Sestie lo vietavano espressamente, i latifondisti riuscivano ad appropriarsi di enormi estensioni di terreno grazie soprattutto ai prestanome. In tal modo i Senatori - a questa categoria infatti appartenevano i latifondisti per la maggior parte - divennero ricchissimi sfruttando i clientes per i voti politici come già accennato.

    Fu in questo periodo che si andò formando una nuova classe sociale, gli equites ( cavalieri ), composta in gran parte da appaltatori, imprenditori e mercanti che avevano fatto fortuna. Per distinguersi dai senatori, che portavano una larga fascia rossa sulla tunica ( laticlavio ), i cavalieri si dotarono di una fascia stretta, detta angusticlavio. I cavalieri si erano arricchiti principalmente prestando soldi allo stato, occupandosi dell'edificazione di strade, acquedotti, ponti, ..., rifornendo l'esercito di armi e navi e non da ultimo organizzando la riscossione delle imposte mediante anticipazione della somma dovuta ( i famigerati publicani ). 

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