Agonia dell'Impero

    Dal 425 al 455 d.C. il potere d'Occidente fu nelle mani di Valentiniano III, che nel 451 d.C. dovette assistere impotente alla calata degli Unni, guidati da Attila che, per porre fine alle sue devastazioni, chiese in sposa Onoria, la sorella di Valentiniano III, e metà dell'impero in dote. per tutta risposta, nel 451 d.C. ai Campi Catalauni Ezio, il generale di Valentiniano III, sconfisse gli Unni di Attila, ma l'anno successivo fu Attila ad infliggere un grave colpo, saccheggiando Aquileia. Fu infine il papa Leone I ad ottenere il ritiro delle truppe di Attila, dopo averlo incontrato a Mantova, in cambio della promessa di un compenso annuo. 

    Nel 453 d.C., tuttavia, alla morte di Attila, che era stato il polo di aggregazione di un popolo altrimenti non propenso alla reciproca collaborazione, l'impero degli unni si dissolse. Nel frattempo Ezio aveva progettato di portare al potere il proprio figlio Gaudenzio, ma l'imperatore Valentiniano III, scoperto il complotto, uccise Ezio di sua mano nel 454 d.C.. Nel 455 d.C. due ufficiali di Ezio ne vollero vendicare la memoria uccidendo l'imperatore Valentiniano III: approfittando del vuoto di potere che si venne a creare, Genserico alla testa dei suoi Vandali mise a sacco Roma per la seconda volta nel 455 d.C.. Ormai la sorte di Roma era segnata e tutto congiurava alla sua rovina; nè sembrava che qualche uomo forte potesse imporre la propria volontà e guidare quello che rimaneva delle truppe romane contro gli infiniti barbari che ormai assalivano ed occupavano l'impero su ogni fronte, persino nel suo cuore.

 

Romolo Augustolo, l'ultimo imperatore


    Nel 476 d.C. Odoacre, il re degli Eruli, depose Romolo Augustolo, ultimo imperatore sul trono di Roma, e non si preoccupò neppure di nominare un altro imperatore fantoccio da lui controllato: l'impero d'Occidente era definitivamente caduto, senza un gesto clamoroso che ne segnasse la fine, ma solo attraverso un progressivo logoramento che l'aveva portato alla fine attraverso una lunga e triste agonia. Odoacre rimase padrone di quanto restava dopo le devastazioni compiute e pretese per sè il titolo di Rex gentium e non più di imperatore. Le altre parti dell'impero d'Occidente subirono la seguente sorte: la Gallia venne riunificata da Clodoveo, che guidò i Franchi dal 481 al 511 d.C., mentre la Gotia, che riuniva i territori di Italia, Spagna ed Illiria, venne riunificata da Teodorico, che governò a Ravenna dal 493 al 526 d.C., cercando di fondere il meglio della civiltà romana con la cultura dei suoi Goti attraverso anche la mediazione del suo consigliere Cassiodoro, che era romano.

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