Il periodo delle Egemonie

    

    In questo periodo della storia greca, prima del tracollo definitivo davanti alla potenza macedone e poi romana, assistiamo ad un alternarsi di effimere egemonie, con Sparta, Tebe ed Atene in perenne lotta per conquistare il controllo di tutta la Grecia e poi di nuovo soccombere ai propri infaticabili avversari: in questo clima di reciproche ostilità non si tarda a comprendere quanto fu facile ai popoli stranieri ben organizzati avere la meglio su quel che rimaneva dell'antico valore degli Elleni. 

    Agesilao, re di Sparta, tentò una campagna militare in favore delle città greche d'Asia Minore, ma dovette presto ritirarsi. Atene, Tebe, Corinto ed Argo, desiderose di porre fine all'egemonia dei Lacedemoni, attaccarono Sparta e nel 394 a.C. Conone (Ateniese) ottenne una vittoria sugli Spartani a Cnido. Nel 386 a.C. Sparta sconfigge a sua volta gli Ateniesi a Coronea. Nel 386 a.C. venne poi stipulata la pace di Antalcida, detta "pace del re", con la quale Artaserse fece da mediatore fra Sparta ed Atene e stabilì che la Grecia restasse indipendente: come contropartita impose che le città greche d'Asia Minore passassero in mano persiana. 


    Nel 382 a.C. il generale spartano Febida si impadronisce di Tebe, destinata ad essere città egemone della Grecia dal 371 a.C. fino al 362 a.C., ma i democratici tebani in esilio si prepararono alla vendetta con il prezioso supporto di Atene. Nel 379 a.C., infatti, il presidio spartano venne ricacciato da Tebe, che si alleò con Atene costituendo nel 378 a.C. la lega Delioattica.

     Alla guida di Tebe subentrarono Pelopida ed Epaminonda. Nel 371 a.C. a Leuttra il battaglione sacro dei Tebani sconfisse gli Spartani, inaugurando l'egemonia tebana sulla Grecia. I Messeni si ribellarono e fondarono un proprio stato sul monte Itome, ponendo capitale Messene. I due grandi generali tebani, però, caddero ben presto sui campi di battaglia, causando la rovina della città, che, rimasta senza guide, non seppe restare più a lungo signora della Grecia intera: Pelopida morì combattendo a Cinocefale nel 364 a.C. ed Epaminonda nel 362 a.C. a Mantinea.

    Nel frattempo in Sicilia Dionisio (o Dionigi) aveva reso potente la città di Siracusa - siamo negli anni attorno al 405 a.C. - ma suo figlio, troppo debole, non riuscì a conservare il potere.

Indice