La cinta delle mura di Roma voluta da Aureliano
Morto Claudio II Gotico, l’effimero successore di Gallieno, il nuovo imperatore, Aureliano, prese un atteggiamento piuttosto ambiguo nei confronti dei Cristiani, tanto che le fonti antiche gli attribuiscono anche l’intenzione, negli ultimi anni della sua vita, di riprenderne la persecuzione. E’ certo che Aureliano, animato da un appassionato misticismo solare, con una serie di riforme religiose impose, a partire dal 274, il Sole quale suprema divinità dell’impero.
I Cristiani, tuttavia, che avevano imparato a convivere con la mistica solare proposta già al tempo dei Severi, trovarono via via sempre più difficile accettare il culto che Aureliano andava imponendo, non più riassuntivo ma alternativo rispetto a tutte le altre forme di sincretismo.
Non si giunse, però, ad uno scontro aperto, perché Aureliano venne assassinato in Tracia nel 275 e gli imperatori che si succedettero sul trono dopo la sua morte (Tacito, Probo, Caro, Carino e Numeriano) si mantennero sostanzialmente, nel loro pur breve regno, sulla linea politica tracciata da Gallieno.