Durante il regno di Severo Alessandro, inoltre, ebbe luogo la costruzione della più antica chiesa di cui abbiamo traccia, anche se scavi recentissimi stanno portando alla luce resti di chiese forse anteriori : i soldati di stanza sull’Eufrate, infatti, provvidero alla costruzione di una cappella militare a Dura Europos.
Ricostruzione grafica degli scavi effettuati a Dura Europos :
è raffigurata la cappella cristiana, la prima di cui ci rimanga traccia archeologica
Il favore mostrato dall’imperatore nei confronti dei Cristiani, tuttavia, non era condiviso, come è naturale, dall’intera popolazione e finì per provocare un’intensa reazione anticristiana fomentata sia dai fanatici religiosi delle province orientali, sia dagli ambienti più conservatori del paganesimo di quelle occidentali, che venne a coincidere con l’uccisione dello stesso Alessandro Severo nel 235 e con la conseguente elezione di Massimino il Trace, acclamato imperatore dalle truppe a Magonza nello stesso anno.
Eusebio (HE 6,28) afferma che la morte di Alessandro Severo portò ad una brevissima persecuzione anticristiana, voluta dallo stesso Massimino, che aveva “ordinato di mettere a morte i capi delle chiese responsabili dell’inserimento del Vangelo”, ma fa anche notare che essa fu dovuta solo al risentimento contro la “casa di Alessandro, che si trovava ad essere composta - per caso - per la maggior parte di Cristiani”.
Un rapido succedersi di imperatori (il regno di Massimino ebbe vita breve e si concluse tragicamente appena tre anni dopo, nel 238, ed il suo successore Gordiano III riuscì a governare solo fino al 244) favorì l’ascesa al trono nel 244 di Marco Giulio Filippo, un arabo originario di Bosra, per questo motivo soprannominato “l’Arabo”.