Aristotele

                                           TRADUZIONI

             Il grande filosofo Aristotele, "maestro di color che sanno", secondo Dante, "maestro di color che sanno", secondo Dante, nacque nel 384 a.C. a Stagira, una città fondata nel 650 a.C. sulla costa nord-orientale della penisola Calcidica ( ed è per questo motivo anche indicato come "lo Stagirita" ). Suo padre era  medico di professione ed era amico del re di Macedonia Aminta II, ed è dunque fortemente probabile che Aristotele abbia trascorso parte della giovinezza e poi dell’adolescenza presso la corte macedone di Pella. 

    Perduto il padre in tenera età, passò sotto la tutela di un parente, Prosseno, e al compimento della maggiore età si trasferì ad Atene per frequentare l’Accademia platonica, di cui rimase discepolo fino al 347 a.C., quando Platone morì. Alla morte di Platone la direzione dell’Accademia venne assunta da Speusippo, con cui però Aristotele entrò  ben presto in conflitto. A causa del fatto che inoltre la politica ateniese stava assumendo sempre più connotati antimacedoni, il filosofo accettò l’invito di un ex allievo della scuola, Ermia, signore di Atarneo e di Asso nella Misia, il quale, desideroso di diffondere gli insegnamenti dell’Accademia, aveva raccolto intorno a sé un gruppo di platonici: nel 347 a.C. Aristotele si stabilì alla corte di Ermia, di cui sposò la nipote ( o, secondo altre fonti, la sorella ). 

    Lì ebbe modo di conoscere Teofrasto, che sarebbe divenuto il suo più famoso discepolo: con lui due anni dopo si recò a Mitilene per svolgere ricerche biologiche. Nel 343 a.C., Filippo di Macedonia  lo invitò come precettore di suo figlio Alessandro : il filosofo accettò, e rimase in Macedonia per tre anni, durante i quali curò un’edizione dei poemi di Omero, che fu poi chiamata “della cassetta”, perché, secondo la tradizione, Alessandro l’avrebbe portata sempre con sé, nel corso delle sue spedizioni, racchiusa in un prezioso scrigno. In quegli stessi anni, Filippo, che accresceva sempre più la sua ingerenza negli affari politici della Grecia, era spesso assente, lasciando la reggenza al figlio; Aristotele allora, pur continuando a mantenere rapporti di amicizia con Alessandro, si ritirò a Stagira, sua città natale. Rimasto vedovo, contrasse nuove nozze con una donna del luogo, dalla quale ebbe il figlio Nicomaco. 

    Nel 335/34 a.C. Aristotele tornò ad Atene e con la protezione e i finanziamenti di Alessandro aprì, nel ginnasio ateniese dedicato ad Apollo Lykeion ( licio ), il Liceo, la prima scuola pubblica dell’antichità, con corsi regolari. Aristotele vi insegnò per circa dodici anni. Seguendo la tradizione antica, poiché aveva l’abitudine di tenere le sue lezioni passeggiando nei giardini del Liceo, la scuola prese poi il nome di peripato, “passeggiata”, e i suoi discepoli divennero noti con l’appellativo di peripatetici ( ma, in realtà, è più probabile che esso sia derivato dalla consuetudine di far lezione nella parte del Liceo detta Peripato ). Intanto i rapporti tra il filosofo e Alessandro si deteriorarono; dopo la morte di Alessandro, nel 323 a.C., Aristotele si ritirò a Calcide nell’Eubea, dove morì di lì a poco, nel 322 a.C., dopo aver incaricato Teofrasto di continuare l’opera di insegnamento ed aver affrancato tutti i suoi schiavi.