Il rapimento di Elena (Storie, I, 3)
I,3. Raccontano poi che alla generazione seguente Alessandro, figlio di Priamo, volle procurarsi mediante un rapimento una donna greca – avendo egli avuto notizia di questi accadimenti – ben consapevole che non avrebbe dovuto risponderne, dal momento che neppure coloro ne avevano dovuto rispondere. Così, dunque, quando egli rapì Elena, i Greci per prima cosa decisero di inviare degli ambasciatori per chiedere che Elena venisse restituita e che il rapimento venisse risarcito. Tuttavia, a queste richieste quelli che l’avevano rapita risposero rinfacciando il rapimento per parte loro di Medea ed il fatto che costoro chiedessero dagli altri soddisfazione senza averla essi stessi data e senza aver restituito quello che a loro veniva richiesto.
Dai rapimenti alla guerra tra Europa ed Asia (Storie, I, 4)
I, 4. Fino a quel momento, dunque, vi erano stati tra di loro solo rapimenti, ma da allora i Greci si macchiarono di una grave colpa. Infatti, essi per primi iniziarono a portare la guerra in Asia, prima che gli altri la portassero in Europa. Ora, il fatto di rapire le donne è considerato un’azione da uomini disonesti, tuttavia il fatto di darsi pena di vendicare le donne rapite è un’azione da folli, mentre è da persone sagge non darsi pensiero delle rapite. E’ lampante, infatti, che – se solo avessero voluto – non sarebbero state rapite. Dunque, i Persiani affermano che loro, originari dell’Asia, non si diedero alcuna pena per le donne rapite, mentre i Greci per una singola donna spartana radunarono una vasta flotta e – giunti in Asia – ebbero la meglio della potenza di Priamo. Da quel momento, considerarono sempre come nemico ciò che era greco. I Persiani, infatti, considerano una loro proprietà l’Asia e le popolazioni barbare che vi abitano, mentre ritengono altro da sé l’Europa e la Grecia.
L'alternanza delle vicende umane ( Storie, I, 5 )
I, 5. I Persiani, dunque, così ritengono che si svolsero le cose, e ritengono che dalla presa di Troia trovi origine la loro ostilità nei confronti dei Greci. Per quanto riguarda invece Io, i Fenici dissentono dai Persiani: affermano infatti di non essere stati loro – ricorrendo al rapimento – a condurla in Egitto, ma che ella ad Argo ebbe una relazione con il capitano della nave. Quando poi si accorse di essere incinta, provando vergogna per i propri genitori, allora essa stessa di sua volontà si imbarcò con i Fenici, per non venire scoperta. Queste dunque sono le versioni di Fenici e Persiani. Io tuttavia non andrò a discutere se i fatti si siano svolti nell’uno o nell’altro modo, ma, dopo aver ricordato colui che so personalmente essere stato il primo a compiere azioni offensive contro i Greci [Creso], proseguirò nel mio racconto, trattando allo stesso modo delle città piccole e grandi degli uomini. Infatti, quelle che in passato erano grandi sono divenute per la maggior parte minuscole, mentre quelle che ai miei tempi erano grandi in precedenza erano piccole. Perfettamente consapevole che la felicità umana non resta mai ferma nello stesso luogo, ricorderò entrambe allo stesso modo.