Le Terme di Roma

Introduzione

Ricostruzione delle Terme di Caracalla

    Il bagno, inteso come necessità per la cura e la pulizia del corpo, ebbe in ogni epoca grandissima importanza nella vita romana. In tempi più remoti, nelle case private - anche in quelle più modeste - veniva adibita a bagno un'apposita stanzetta situata nei pressi della cucina, da cui giungevano l'acqua calda ed il calore residuo della cottura dei cibi.

Nelle case signorili esistevano bagni che, in principio rudimentali ma confortevoli per le necessità della famiglia, divennero gradualmente più sontuosi e raffinati, in accordo con la maggiore esigenza imposta del gusto corrente. Nelle case ancora più ricche esistevano poi bagni dotati di ogni conforto e persino di sistemi di riscaldamento ad imitazione di quelli delle terme.

Il cittadino romano non faceva una lunga toeletta al mattino: usualmente, appena sceso dal letto - sul quale si coricava quasi completamente vestito - era già pronto per uscire di casa. Dedicava invece le ore del bagno, della ginnastica e più in generale della cura del corpo in una differente porzione del giorno, preferibilmente nelle ore centrali del pomeriggio, che rivestivano un'importanza molto maggiore di quella ad esse conferite da noi moderni.

La mancanza di mezzi di illuminazione veramente efficienti, infatti, faceva sì che i Romani sfruttassero le ore di luce diurna al massimo della loro potenzialità: il cittadino si levava all'alba e si coricava presto la sera. In questo modo, la mattinata veniva ad essere molto lunga e normalmente essa veniva destinata alle incombenze personali. Il pomeriggio, invece, spettava al riposo ed agli svaghi, quando possibile. Questo motiva il fatto che tipicamente i cittadini romani trascorressero il pomeriggio alle terme.

Per la popolazione esistevano differenti tipologie di stabilimenti balneari, che si diffusero progressivamente: principalmente esistevano stabilimenti in gestione da parte di privati, ovvero imprese a scopo di lucro riservate ad un ristretto numero di clienti che preferivano trascorrere nella quiete il tempo libero pomeridiano, e bagni pubblici (le terme), la cui gestione era concessa dallo Stato ad un privato. In quest'ultimo caso l'ingresso era aperto a tutti indistintamente, dietro versamento di una modestissima somma. Talora il "biglietto di ingresso" era persino gratuito, grazie alla munificenza di qualche ricco patrizio o di un magistrato che corrispondeva - specie se in cerca di voti - il prezzo d'ingresso per tutti per un certo numero di giorni.

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